Una ricamatrice di legno

Sto riportando dal vecchio blog, che presto verrà chiuso, i post strettamente attinenti al ricamo.
Questo non lo è in senso stretto, ma non voglio perderlo.
Appena ho aperto il blog di splinder, anni fa, mi si è aperto un mondo.. e ho fatto un po’ di amicizie di blog. Un mio amico di blog mi regalò questa foto di un lavoro di suo padre, Carlo Oliva. Gli era parsa adatta.
 
E a me è piaciuta subito tantissimo e per un sacco di ragioni, il soggetto certamente, ma anche il calore del legno (io adoro il legno) e l’atmosfera antica. 
 
Quell’atmosfera che anche per l’autore aveva un significato sentimentale: il ricordo della madre che cuciva davanti alla finestra.
 
ricamatrice
 
Carlo Oliva - Intarsio in legno - La ricamatrice
 
Scusate la foto è un po’ pesante ma non volevo ridurla con il rischio di perdita di definizione eccessiva
 
Il mio amico mi racconta che suo padre, innamorato (ed esperto) del legno da tutta la vita, ha dedicato il tempo che poteva sottrarre agli impegni quotidiani al suo hobby. Tempo che, come chi ha un hobby ben sa, è sempre troppo poco.
 
Questa passione lo ha portato anche a partecipare a mostre e concorsi per il puro piacere di esibire il frutto di tanta pazienza.
 
Io ricamo, dovrei sapere qualcosa di lavori di pazienza, ma la descrizione della dedizione che ci vuole per fare questo lavoro mi ha veramente stupita.
 
Riassumo: 
  • Si sceglie l’immagine e la si porta alle dimensioni volute:
  • Si ricalca l’immagine su carta da lucido.
  • Si tagliano tutti i pezzetti da carta,dopo averli numerati. (E fin qui non serve saper lavorare il legno, ma io con tutti questi pezzettini di carta avrei già fatto un disastro, da qui in poi è fantascienza)
  • Si incolla ogni pezzetto sulla lastra di legno scelta e si taglia con un seghetto da traforo il pezzetto e si comincia ad assemblare il lavoro su una lastra di multistrato.
  • Si deve far combaciare tutto alla perfezione limando ed aggiustando o buttando,se il pezzo non è venuto bene. 
  • Quando tutto è ok si incollano tutti i pezzetti e si verniciano….E poi il tempo deve fare il suo lavoro nella speranza che la luce non modifichi troppo i colori che scelti  in partenza.Infatti il legno risente molto dell’influenza dell’ultravioletto che è presente nella luce diurna.
 
Ora la ricamatrice in questione mi dicono essere un lavoro “semplice”: 70X110 cm. ed ha circa 20 tipi diversi di legno. Non oso pensare a quelli complicati, ma pare che questo signore abbia fatto lavori anche da 1200 pezzi!!!
 
Grazie ancora.
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Dalla preistoria

Parlando di quadri a punto croce si diceva che ho cominciato così. C’è stato qualcosa prima di questa fase: un topolino a punto croce e tanto orlo a giorno con la nonna. Ma il vero inizio credo sia stato questo

Ai tempi ricamavo per un’associazione che vendeva per fare beneficienza al Comitato Bambini (che non so se estite ancora) dell’Istituto Tumori di Milano.
Eravamo coordinate da una maestra di ricamo e intanto imparavamo.
Aveva recuperato questa serie di 10 uccellini, 6 piccolini e 4 grandi, di cui appunto questo gufetto (l’ho sempre chiamato gufetto ma in realtà credo che sia una civetta). Disegni che poi ho rivisto su un rakam di una ventina di anni dopo.

E il gufetto ha avuto un grande successo, morale ho praticamente ricamato solo lui per un paio d’anni, l’avrò fatto decine di volte. Non scherzo. Alla fine c’è mancato poco che lo odiassi, però d’altra parte mi ci sono molto affezionata, quindi anche lui ha diritto di essere ricordato; eccolo qui:

gufetto 

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Lavori a tombolo

Premessa: il tombolo non è il mio mestiere………….quindi in questo settore non aspettatevi molto……….giusto qualche cosina…………cominciamo in approssimativo ordine cronologico di produzione e quindi di apprendimento.

Anni fa sono stata un po’ a scuola scuola, mi sono applicata (poco per la verità) e i risultati sono rimasti scarsi soprattutto quantitativamente. Diamo la colpa alla solita cronica mancanza di tempo. Sicuramente non alla scuola, sia chiaro.

  • Girandola

Esercizio base. Subito dopo le aste e i puntini che nel tombolo si traducono in una strisciolina dritta larga 4 millimetri e lunga secondo la buona volontà dell’allieva (quindi cortissima), ecco la girandola:

Girandola

  • Attorcigliato sant’Anna

Credo che potrebbe essere definito un sottobicchiere. In realtà è un esercizio per imparare a fare l’attorcigliato. Certo che facendone almeno 6 potrebbero funzionare sul serio come sottobicchieri. Ma una volta imparato ovviamente la voglia è quella di passare oltre, di andare avanti.

Attorcigliato Sant'Anna

  • Mezzo punto

Questo invece è un inserto. Nasce per imparare a fare il mezzo punto. Ma inserito in un asciugamano con un po’ di aiuto di qualche sfilatura la sua figura la fa.
Non l’ho mai fatto, ma prima o poi, verso la terza o quarta vita riuscirò a riprendere in mano anche questo.

Mezzo punto

  • Inserto fiore

Anche questo andrebbe montato…un giorno…

Fiorellone

  • Inserto …
  • E anche questo andrebbe montato…un giorno…sempre più lontano.
    Non ha nemmeno un nome. Credo che fosse un esercizio per imparare a fare le curve.

    • Inserto giglio

    Di questa serie è il mio preferito. Quindi lui è stato montato. E’ diventato un asciugamano, arricchito con un po’ di gigliuccio:

    • Sottobicchiere fiorellini

    Questo non è un esercizio è una punizione divina. 18, dico 18 maledetti fiorellini! Un incubo. Contate almeno 3 ore l’uno. A scuola inflessibili. Ammutinamento non ammesso. Prima o poi tocca a tutte. Secondo me la capa lì ha una venetta di sadismo.

    Comunque eccolo. Ovviamente uno solo. Nessuno ha mai pensato a farne più di uno. Neanche le più convinte stakanoviste con un sicuro masochismo latente.

    Continuiamo. E la volta dei fiori. Senza grandi commenti abbiamo

    • Margherita Rosa Gerbera

    margherita

    rosa

    Gerbera

    • Fazzoletti con le reti

    Dopo un sacco di esercizio sulle reti, che però adoro, quindi qui ho fatto la brava scolara diligente, è stata la volta del fazzoletto con i ragnetti e i panettoni, che ovviamente mi sono persa. Qui niente panico stasera, ormai sono rassegnata lo so da anni che si è perso.

    E poi invece questo, sempre con i ragnetti, che ho persino montato con il tessuto.

    Io lo trovo carino. Sarà che adoro le reti e amo meno i fiori. Almeno a tombolo, a ricamo è un’altra cosa.

    • Centro con le reti

    Sempre in tema di reti………..ve l’ho detto che mi piacciono

    La risoluzione è quella che è, ma altrimenti veniva pesantissima.

    Ho quasi finito giuro………….

    • Angolino a punto mimosa

    Andrebbe montato, ma dovrei cercare un tessuto sottilissimo, se non addirittura seta, dello stesso colore. E quando lo trovo!

    Se posso dare un consiglio quando dovete fare lavori colore su colore, partite dal tessuto. I filati sono molti di più. E’ molto più facile, una volta scelto il tessuto, trovare il filo del colore giusto. Scegliere il filo e poi cercare il corrispondente tessuto è veramente un’attività deprimente che raramente dà risultati.

    • Decorazioni di Natale

    Di due non ce ne si fa molto.

    In teoria sono semplici da fare, e sarebbero anche divertenti, se non fosse per il solito eterno problema di tempo e del fatto che, fatto uno, si vuole passare a qualcosa di nuovo.
    In questo caso niente filato per tombolo. Ho usato i mouliné light effects : pearlescent bianco e argento metallizzato, per la precisione.

    Basta tombolo. Ho un po’ di lavori cominciati e mai finiti. Sono fermi da anni. Non mi ricordo più nemmeno come si fa. Peccato! Ma proprio non ho tempo.

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