Strisce e centrini

  • Strisce Hardanger

Anche questo è un lavoro vecchissimo. Uno dei pochi che ho sempre usato: stanno sul tavolo e su un mobile da sempre e ci sono affezionata anche se ormai sono parecchio usurati, anche perchè la tela è un misto lino, trovato in uno spaccio e credo non di qualità eccezionale……ma mi piaceva il colore.

Fatto tutto con il perlé dell’8 perchè non c’era il colore in nulla di più sottile.
Lo dovessi rifare oggi: Sotema 20L (un po’ sottile come Hardanger ma a me piace così), Retors d’Alsace DMC 8 e 12

  • Centro a punt’ombra

E’ fatto su bisso ovviamente, quindi leggero leggero e non so perchè in foto rende malissimo. Ho provato a scannerizzarlo e viene  peggio ancora: praticamente me lo fa in bianco e nero.

La verità è che è su bisso bianco ricamato in ecrù: petali e bocciolini a pun’ombra, retini nel centro, un po’ di punto pieno, punto erba per gli steli e punto palestrina per il fiocco.

Oggetto inutile, ma io lo trovo carino ed è stato piacevole da fare.

Punti: Punt’ombra, punto pieno, punt’erba, punto palestrina, punto rodi
Materiali: Bisso di lino bianco, mouliné e ricamo 25 ecrù

  • Centro Myreshka

Ho voluto sperimentare anche il myreshka. In quel periodo andava di moda, sulle riviste lo si vedeva molto, se non si sapeva fare il myreshka non si era nessuno………e così l’ho fatto anch’io.

Carino, piacevole da fare, molto più veloce degli sfilati storici, un po’ più rusticotto, forse perchè geometrico o solo perchè si usano materiali più grossi….Non me ne sono innamorata.

Niente di che. E’ solo una prova:

Punti: Punto Myreshka
Materiali: Sotema 20L bianco, Perlé DMC 8 e 12 ( o in alternativa retors d’alsace 8 e 12, sempre DMC)

  • Striscia a punto antico

Decisamente una delle mie tecniche preferite. Se avessi tempo vorrei tanto mettere in cantiere una tovaglia. Se avessi tempo mi piacerebbe avere le tende a punto antico. Se avessi tempo …..sta lì nel cassetto dei progetti sogno………forse un giorno.

antico

Punti: Punto antico
Materiali: Sotema 20L bianco, Perlé DMC 8 e 12 ( o in alternativa retors d’alsace 8 e 12, sempre DMC)

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Un po’ di asciugamani

Sempre in tema di lavori vecchi ….

  • Asciugamano L rosa

Questo è veramente uno dei più vecchi. Uno dei miei primi esperimenti. Si vede che non è fatto bene.
Non dovrei metterlo perchè non è una gran pubblicità. Ma voglio dare un messaggio alle principianti: si può fare qualcosa di carino e soddisfacente utilizzando giusto un paio di punti da corso base. Quindi se volete cimentarvi non abbiate timori.

L rosa

Punti: Punto erba e punto vapore
Materiale: in realtà non me lo ricordo più, però è stato fatto su un tessuto assimilabile al 20L Sotema e ovviamente il solito Moulinè DMC .

  • Asciugamani a pallini gialli

 

Punti: Pallini a punto pieno, punto pieno, punt’erba, un briciolo di punto inglese e festone per lo smerlo.
Materiale: Lino 444 Sotema, Moulinè DMC  e Cotone Ricamo 25 (sempre DMC).

  • Asciugamani con le cifre a punto pieno

Fatti per le mie sorelle, mai capito se hanno apprezzato, sicuramente non li hanno mai usati, la cosa le mette in soggezione (e stirarli rompe).

v

Punti: Punto pieno, punt’erba, punto nodini, punto rammendo per la sfilatura
Materiale: Lino 444 Sotema e Cotone Ricamo 25 (sempre DMC).

  • Asciugamano con sfilato

Forse la quadrettatura è un po’ grossa (senza forse), a me piacciono molto più fini. Non ricordo perchè l’ho fatto così, ma almneno non ci ho rimesso la vista.

sfilato rose

Punti: Rete sfilata, punto rammendo
Materiale: Lino 20L SotemaCotone Ricamo 25  e Cordonetto (sempre DMC).

  • Asciugamano con sfilato siciliano del ‘500

Queso invece è fine il giusto, anche se il tessuto non era poi così sottile

Punti: Punto cordoncino, punto rammendo
Materiale: Lino 20L Sotema, Cotone Ricamo 25 e Cordonetto (sempre DMC).

  • Asciugamano con edera a punto arabo

Niente di che, giusto un esperimento. Ho qualche problema con il nome del punto. Una mia maestra lo chiamava Punto Arabo (nome mai trovato altrove) e tale è restato per me. Mi dicono forse punto canestro. Ma non sono convinta.
Insomma è uno dei tanti riempimenti a fili stesi. Una punto della famiglia del couching per dirla all’inglese.

arabo

Materiale: Lino 444 Sotema, Moulinè DMC e Cotone Ricamo 25 (sempre DMC) per la sfilatura.

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Chiarezza e lavoretti a punto croce

Corre voce che il punto croce non mi piaccia. C’è gente che si scusa: “Lo so che odi il punto croce e che non ne vuoi parlare, ma io volevo fare il corso… volevo chiederti…”. Gente che mi scrive “Lo so che odi il punto croce, io lo faccio bene, mi giri le clienti che vogliono le cose ricamate a punto croce…”

Sicuramente è colpa mia. Se mezzo web è convinto che io odi il punto croce devo aver dato questa impressione. Chiedo scusa.
Facciamo un po’ di chiarezza.

Io non odio il punto croce!

Nemmeno lo amo alla follia. Non è il mio preferito. Non sono maniaca del punto croce.
E’ un punto di ricamo. Uno dei tanti. Ha il suo utilizzo e la sua collocazione. Mi piace nelle cose per i bimbi, per la cucina, ho asciugamani del bagno ricamati a punto croce e li amo molto.
Mi piace meno per gli adulti. Non mi piacciono i quadri a punto croce, nel senso che non ci arrederei casa mia; ovviamente non nel senso che ho problemi a farli. Ne ho fatte delle quantità industriali, soprattutto da ragazza. Per la verità ho cominciato così (dalla preistoria).
Concepisco poco il punto croce per lavori importanti, per una tovaglia elengante, un copriletto……. Ma è una questione di gusto personale e non ho nulla contro il punto croce.
Ovviamente mi piacciono certi stili di disegni e altri meno. Ma questo è normale. E’ così credo per tutte noi.

Pensandoci bene c’è una cosa che non amo del mondo del punto croce. Forse il problema nasce da lì. Però è una cosa che non amo del mondo del punto croce, non del punto croce. Trovo, forse sbaglio, che ci sia un po’ di assolutismo: >il punto croce E’ il ricamo, è l’unico e il solo!!!! Ecco!: questo ognitanto lo noto e non mi piace. Ma è l’assolutismo che non mi piace, non il punto croce.

Questo spiega (forse) perchè non ho lavori grossi da farvi vedere. Solo cosette.
Per lo più fatte per beneficenza sul forum xsp. Tempo addietro. Ormai il poco tempo ha messo i suoi tentacoli anche qui e saranno un paio d’anni che non riesco a fare più nulla. Me ne dispiace e mi scuso con le amiche del forum.

  • Flip-it Block di Lizzie Kate.   
  • flip it block

  • Flip-it Stamp di Lizzie Kate. December
  • flip it stamp

Questi Flip-it sono piccolini e veloci da fare, ma nello stesso tempo danno abbastanza soddisfazione.

  • Collage di Natale

Questo è stato proprio un progetto bellissimo. Abbiamo fatto tanti ricamini piccolini, ovviamente di tema natalizio che poi sono stati assemblati assieme. Splendido.

Ecco i miei due ricamini:

natale 1

natale 2

  •  Birthday Fairies di Barbara Baatz

Fatine carinissime (detto da me che non amo le fatine), me ne sono innamorata subito, ma ho resistito, ho resistito molto a lungo prima di imbarcarmi in un altro progetto………….ero quasi fiera di me. Poi ne è rimasta una sola, lì triste. Nessuno la prenotava, nessuno la voleva…………ed era pure quella del mese del mio compleanno…………………..e come si fa? Ovviamente ho ceduto ed eccola qua.

fata novembre

 

  • Popcorn

Carinissimi, mi sono innamorata a prima vista di questi orsetti e ne ho dovuto per forza fare uno. Proprio per forza.

 

  • Progetto cani e gatti

  • Collage cartoni animati

  • Monthly Snapper

  • Cutie Pie

  • Progetto oroscopo

  • Calendar Cats

 

Per avere più informazioni sui progetti di beneficenza vi consiglio di andare sul Forum xsp o direttamente sul sito Sito XSP . Ce ne sono ancora di bellissimi in corso.

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Il centrino dimenticato

Intaglio non ne faccio tanto, ma un po’ sì.
Questo l’ho fatto anni fa. Piccolino, ma mi piaceva il disegno.

Non l’avevo nemmeno mai fotografato.

Eppure ha un compito importante.

Non se ne sta chiuso in un cassetto come tanti suoi colleghi molto più belli di lui. No, lui lavora. E duramente!.

Ripara il mobile della camera dai contraccolpi della sveglia ferocemente picchiata tutte le mattine.

E la sveglia le prende…..forti……tutte le mattine………….almeno 5 o 6 volte, perchè tanto è il tempo che mi serve per raggiungere uno stato di coscienza che mi consenta di trascinarmi fino al bagno.

Ok stato di coscienza è una parola forte, quella arriva ore dopo e dopo almeno il secondo caffè. Però deambulo.

E’ anche sporchino e non stirato. Il ritratto del centrino in pieno superlavoro.

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Asciugamani lettere Gagnebin

Quando ho visto questo libro appena uscito me ne sono innamorata: Alphabet brodé mille fleures di Isabelle Gagnebin.
L’ho comprato immediatamente e l’ho fatto comprare alle mie amiche ricamatrici del gruppo di ricamo che frequentavo allora. Adesso lo propino alle mie allieve principianti perchè trovo che queste lettere siano una buona scuola di punti e diano molta soddisfazione senza essere difficili.

Allora ci ho risolto velocemente (relativamente, stiamo sempre parlando di ricamo a mano) tutti i regali di natale per amiche e parenti.

Tessuto: crespo di lino Sotema. Filati: Mouliné DMC.

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Una ricamatrice di legno

Sto riportando dal vecchio blog, che presto verrà chiuso, i post strettamente attinenti al ricamo.
Questo non lo è in senso stretto, ma non voglio perderlo.
Appena ho aperto il blog di splinder, anni fa, mi si è aperto un mondo.. e ho fatto un po’ di amicizie di blog. Un mio amico di blog mi regalò questa foto di un lavoro di suo padre, Carlo Oliva. Gli era parsa adatta.
 
E a me è piaciuta subito tantissimo e per un sacco di ragioni, il soggetto certamente, ma anche il calore del legno (io adoro il legno) e l’atmosfera antica. 
 
Quell’atmosfera che anche per l’autore aveva un significato sentimentale: il ricordo della madre che cuciva davanti alla finestra.
 
ricamatrice
 
Carlo Oliva - Intarsio in legno - La ricamatrice
 
Scusate la foto è un po’ pesante ma non volevo ridurla con il rischio di perdita di definizione eccessiva
 
Il mio amico mi racconta che suo padre, innamorato (ed esperto) del legno da tutta la vita, ha dedicato il tempo che poteva sottrarre agli impegni quotidiani al suo hobby. Tempo che, come chi ha un hobby ben sa, è sempre troppo poco.
 
Questa passione lo ha portato anche a partecipare a mostre e concorsi per il puro piacere di esibire il frutto di tanta pazienza.
 
Io ricamo, dovrei sapere qualcosa di lavori di pazienza, ma la descrizione della dedizione che ci vuole per fare questo lavoro mi ha veramente stupita.
 
Riassumo: 
  • Si sceglie l’immagine e la si porta alle dimensioni volute:
  • Si ricalca l’immagine su carta da lucido.
  • Si tagliano tutti i pezzetti da carta,dopo averli numerati. (E fin qui non serve saper lavorare il legno, ma io con tutti questi pezzettini di carta avrei già fatto un disastro, da qui in poi è fantascienza)
  • Si incolla ogni pezzetto sulla lastra di legno scelta e si taglia con un seghetto da traforo il pezzetto e si comincia ad assemblare il lavoro su una lastra di multistrato.
  • Si deve far combaciare tutto alla perfezione limando ed aggiustando o buttando,se il pezzo non è venuto bene. 
  • Quando tutto è ok si incollano tutti i pezzetti e si verniciano….E poi il tempo deve fare il suo lavoro nella speranza che la luce non modifichi troppo i colori che scelti  in partenza.Infatti il legno risente molto dell’influenza dell’ultravioletto che è presente nella luce diurna.
 
Ora la ricamatrice in questione mi dicono essere un lavoro “semplice”: 70X110 cm. ed ha circa 20 tipi diversi di legno. Non oso pensare a quelli complicati, ma pare che questo signore abbia fatto lavori anche da 1200 pezzi!!!
 
Grazie ancora.
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Dalla preistoria

Parlando di quadri a punto croce si diceva che ho cominciato così. C’è stato qualcosa prima di questa fase: un topolino a punto croce e tanto orlo a giorno con la nonna. Ma il vero inizio credo sia stato questo

Ai tempi ricamavo per un’associazione che vendeva per fare beneficienza al Comitato Bambini (che non so se estite ancora) dell’Istituto Tumori di Milano.
Eravamo coordinate da una maestra di ricamo e intanto imparavamo.
Aveva recuperato questa serie di 10 uccellini, 6 piccolini e 4 grandi, di cui appunto questo gufetto (l’ho sempre chiamato gufetto ma in realtà credo che sia una civetta). Disegni che poi ho rivisto su un rakam di una ventina di anni dopo.

E il gufetto ha avuto un grande successo, morale ho praticamente ricamato solo lui per un paio d’anni, l’avrò fatto decine di volte. Non scherzo. Alla fine c’è mancato poco che lo odiassi, però d’altra parte mi ci sono molto affezionata, quindi anche lui ha diritto di essere ricordato; eccolo qui:

gufetto 

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Lavori a tombolo

Premessa: il tombolo non è il mio mestiere………….quindi in questo settore non aspettatevi molto……….giusto qualche cosina…………cominciamo in approssimativo ordine cronologico di produzione e quindi di apprendimento.

Anni fa sono stata un po’ a scuola scuola, mi sono applicata (poco per la verità) e i risultati sono rimasti scarsi soprattutto quantitativamente. Diamo la colpa alla solita cronica mancanza di tempo. Sicuramente non alla scuola, sia chiaro.

  • Girandola

Esercizio base. Subito dopo le aste e i puntini che nel tombolo si traducono in una strisciolina dritta larga 4 millimetri e lunga secondo la buona volontà dell’allieva (quindi cortissima), ecco la girandola:

Girandola

  • Attorcigliato sant’Anna

Credo che potrebbe essere definito un sottobicchiere. In realtà è un esercizio per imparare a fare l’attorcigliato. Certo che facendone almeno 6 potrebbero funzionare sul serio come sottobicchieri. Ma una volta imparato ovviamente la voglia è quella di passare oltre, di andare avanti.

Attorcigliato Sant'Anna

  • Mezzo punto

Questo invece è un inserto. Nasce per imparare a fare il mezzo punto. Ma inserito in un asciugamano con un po’ di aiuto di qualche sfilatura la sua figura la fa.
Non l’ho mai fatto, ma prima o poi, verso la terza o quarta vita riuscirò a riprendere in mano anche questo.

Mezzo punto

  • Inserto fiore

Anche questo andrebbe montato…un giorno…

Fiorellone

  • Inserto …
  • E anche questo andrebbe montato…un giorno…sempre più lontano.
    Non ha nemmeno un nome. Credo che fosse un esercizio per imparare a fare le curve.

    • Inserto giglio

    Di questa serie è il mio preferito. Quindi lui è stato montato. E’ diventato un asciugamano, arricchito con un po’ di gigliuccio:

    • Sottobicchiere fiorellini

    Questo non è un esercizio è una punizione divina. 18, dico 18 maledetti fiorellini! Un incubo. Contate almeno 3 ore l’uno. A scuola inflessibili. Ammutinamento non ammesso. Prima o poi tocca a tutte. Secondo me la capa lì ha una venetta di sadismo.

    Comunque eccolo. Ovviamente uno solo. Nessuno ha mai pensato a farne più di uno. Neanche le più convinte stakanoviste con un sicuro masochismo latente.

    Continuiamo. E la volta dei fiori. Senza grandi commenti abbiamo

    • Margherita Rosa Gerbera

    margherita

    rosa

    Gerbera

    • Fazzoletti con le reti

    Dopo un sacco di esercizio sulle reti, che però adoro, quindi qui ho fatto la brava scolara diligente, è stata la volta del fazzoletto con i ragnetti e i panettoni, che ovviamente mi sono persa. Qui niente panico stasera, ormai sono rassegnata lo so da anni che si è perso.

    E poi invece questo, sempre con i ragnetti, che ho persino montato con il tessuto.

    Io lo trovo carino. Sarà che adoro le reti e amo meno i fiori. Almeno a tombolo, a ricamo è un’altra cosa.

    • Centro con le reti

    Sempre in tema di reti………..ve l’ho detto che mi piacciono

    La risoluzione è quella che è, ma altrimenti veniva pesantissima.

    Ho quasi finito giuro………….

    • Angolino a punto mimosa

    Andrebbe montato, ma dovrei cercare un tessuto sottilissimo, se non addirittura seta, dello stesso colore. E quando lo trovo!

    Se posso dare un consiglio quando dovete fare lavori colore su colore, partite dal tessuto. I filati sono molti di più. E’ molto più facile, una volta scelto il tessuto, trovare il filo del colore giusto. Scegliere il filo e poi cercare il corrispondente tessuto è veramente un’attività deprimente che raramente dà risultati.

    • Decorazioni di Natale

    Di due non ce ne si fa molto.

    In teoria sono semplici da fare, e sarebbero anche divertenti, se non fosse per il solito eterno problema di tempo e del fatto che, fatto uno, si vuole passare a qualcosa di nuovo.
    In questo caso niente filato per tombolo. Ho usato i mouliné light effects : pearlescent bianco e argento metallizzato, per la precisione.

    Basta tombolo. Ho un po’ di lavori cominciati e mai finiti. Sono fermi da anni. Non mi ricordo più nemmeno come si fa. Peccato! Ma proprio non ho tempo.

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